La tua casa ha un bel giardino e sei molto soddisfatto della splendida piscina all’aperto che ospita. Oppure sei proprietario di un’attività ludica o sportiva nella quale la piscina al coperto è un must.
In ogni caso devi ottimizzare l’investimento e permettere l’utilizzo dell’impianto a grandi e piccini, anche nel corso di tutto l’anno, perché no. Ecco con quali problematiche dovrai confrontarti.
Come riscaldare l’acqua della piscina minimizzando i costi
Quando si tratta di riscaldare l’acqua della piscina, devi concentrare l’attenzione su due aspetti in particolare:
- Come limitare al massimo la dispersione del calore
- Come riscaldare l’acqua in modo che ti costi il meno possibile
Che sia all’aperto o al chiuso, la difficoltà maggiore sta nel fatto di dover mantenere costante la temperatura dell’acqua della piscina.
Qual è la temperatura ideale? Questo dipende dal tipo di scopo al quale è adibita e in generale dal tipo di comfort che desideri raggiungere.
Se ci riferiamo a piscine di impianti sportivi, allora la temperatura di quella di tipo agonistico di norma si aggira intorno ai 22-24 C°. Quella sportiva ma che prevede attività fisiche più leggere, come l’acquagym ad esempio, deve avere una temperatura leggermente più elevata, intorno ai 24-28 C°. Se in particolare, è dedicata esclusivamente ai bambini sarà bene aumentarla ancora di un paio di gradi, stabilizzando la temperatura intorno ai 28-30 C°. Infine piscine ad uso terapeutico o destinate ai disabili ad esempio dovrebbero sempre assicurare una temperatura di almeno 30 C°.
I problemi principali del riscaldamento della piscina
- Problema n.1 per l’uso della piscina riscaldata: tempi e costi per il raggiungimento della temperatura
Quando parliamo di riscaldamento dell’acqua della piscina dobbiamo distinguere due momenti separati: quello che permette la messa a regime dell’impianto e quella successiva del mantenimento della temperatura.
A seconda dell’utilizzo previsto per la piscina e della tipologia di clientela, ecco che bisognerà valutare con attenzione i costi e i tempi che tali operazioni richiederanno, a seconda del tipo di riscaldatore scelto. Per mettere a regime l’acqua della piscina -e quindi far sì che la temperatura passi da quella “di acquedotto” a quella desiderata- occorrono in media 24h (ma dipende come è ovvio dalla grandezza del bacino di acqua).
Va da sé che più è potente il riscaldatore e meno tempo occorrerà per riscaldare una determinata massa d’acqua. Quando finalmente avrai raggiunto la temperatura desiderata, allora sarai nella cosiddetta fase di mantenimento, durante la quale si deve continuare a fornire calore per contrastare la naturale dispersione.
- Problema n. 2: chi ha bisogno di riscaldare l’acqua della piscina deve contrastare la dispersione del calore.
Il calore si disperde in vari modi dall’acqua della piscina e a causa di differenti fattori.
Tra questi, ecco i principali:
- evaporazione dalla superficie dell’acqua
- irraggiamento verso lo spazio esterno circostante
- convezione causata dal contatto tra aria e acqua
- dispersione causata dal ricambio giornaliero di acqua
Al primo posto della lista abbiamo citato non a caso l’evaporazione: è la causa principale di dispersione di calore da una massa di acqua e dipende da un mix di caratteristiche che riguardano:
- le dimensioni della superficie della piscina
- la temperatura dell’acqua
- la temperatura dell’aria
- il tasso di umidità
Ci sono calcoli specifici da effettuare per avere una stima dell’evaporazione: l’importante è tener conto di fattori correttivi in base al tipo di attività svolta all’interno di quella piscina. Più la si adopera e più il calore si disperde.
Le altre cause di dispersione di calore sono minime rispetto all’evaporazione ma comunque è bene considerarle. L’irraggiamento non è semplice da calcolare e dipende dalla temperatura delle superfici che circondano e delimitano la piscina. La convenzione invece causa perdite di calore dovute al contatto dell’aria con la superficie dell’acqua (e dipende dalla sua velocità: ad esempio più c’è vento e più il calore si disperde).
Anche il ricambio d’acqua giornaliero ovviamente contribuisce a disperdere calore: l’operazione però è necessaria per questioni d’igiene e bisogna cambiare almeno il 5% dell’acqua quotidianamente.
Qui trovi altri consigli per mantenere la tua piscina in perfetta forma.
- Problema n.3: calcolare il fabbisogno di calore della tua piscina in base a struttura ed esigenze specifiche di utilizzo.
Prima di scegliere la soluzione migliore in grado di farti risparmiare il più possibile, garantendoti però efficienza e sicurezza, dovrai pensare a calcolare il fabbisogno energetico di cui necessiti.
La piscina è coperta o scoperta? Quanto è grande? Qual è la temperatura di partenza e quale quella di arrivo desiderata? Il tasso di umidità?
Ottenendo i dati indicativi sulla dispersione di calore, potrai cominciare a calcolare i costi sia per la messa a regime che per il mantenimento del calore. Non è un’operazione immediata ma pur con valori approssimativi è possibile confrontare tra loro le performance dei diversi riscaldatori per piscine.
Una pompa di calore split ad alta efficienza ad esempio permette risparmi energetici dal 60% al 200% rispetto a quelli degli altri riscaldatori.
- Problema n. 4: il riscaldamento della piscina non è efficiente a causa di una cattiva installazione o di una pianificazione progettuale incompetente
Non è raro imbattersi in problemi relativi al riscaldamento dell’acqua di una piscina, anche quando l’impianto è presente e tutto sembra essere già predisposto per il buon funzionamento del riscaldatore. Se l’acqua della piscina non raggiunge la temperatura ideale, alla base potrebbero esserci anomalie a livello di installazione dell’impianto.
Anche la scelta del posto in cui montare il riscaldatore determina in alcuni casi problemi di ventilazione oppure di surriscaldamento.
In altri casi invece il riscaldatore consigliato risulta insufficiente a fornire la giusta quantità di calore alla massa di acqua presente all’interno della piscina. Questo tipo di errore di valutazione a livello progettuale causa non pochi problemi a chi deve riscaldare l’acqua della piscina.
- Problema n. 5: è indispensabile controllare periodicamente l’efficienza energetica dei riscaldatori in piscina
La pompa di calore ha tra i tanti vantaggi quello di non necessitare di manutenzione: pertanto solo un cattivo funzionamento potrebbe causare problemi al riscaldamento dell’acqua della piscina. Controllare l’impianto (eventuali spie e allarmi) ed effettuare ogni tanto dei monitoraggi della pompa di calore ( pulendo lo scambiatore aria-gas ad esempio) ti garantisce la sicurezza e la tranquillità di non avere dispersioni di energia e di poter riscaldare l’acqua della piscina minimizzando i costi.