L'acqua in piscina è fredda? Per i corsi di nuoto per bambini o le vasche per idroterapia, il riscaldamento piscina non deve rappresentare un problema.
Il nuoto, l'idromassaggio (e pratiche sportive come acquagym e spinning in acqua) sono attività benefiche e rilassanti, molto richieste soprattutto in alcuni periodi dell'anno, come a settembre o all'inizio dell'anno.
È importante per le strutture che offrono questi servizi alla clientela, attrezzarsi nel modo più efficiente possibile, garantendosi un abbattimento dei costi ottimale, in linea con le esigenze di gestione di un'attività commerciale.
Vediamo qual è la migliore soluzione professionale disponibile attualmente sul mercato.
Se hai una scuola di nuoto per bambini o cerchi soluzioni per riscaldare una piscina idroterapica la soluzione scacciapensieri per professionisti è la pompa di calore.
La pompa di calore è simile nella forma al condizionatore d'aria. Si basa però su un principio di funzionamento inverso: preleva l'energia dall'aria e la cede all'acqua della piscina.
Rappresenta quanto di più avanzato, tecnologico, efficiente ed ecologico ad oggi presente sul mercato, per il riscaldamento piscina. Oltre a essere compatta e poco ingombrante (e dal design piacevole), ha un rapporto efficienza/costi ancora imbattuto sul mercato. A parità di potenza termica erogata infatti, la pompa di calore è il sistema di riscaldamento piscina che meno consuma energia elettrica (rispetto ad esempio a riscaldatore e scambiatore termico).
Per quanto riguarda invece i pannelli solari, il discorso è differente: non utilizzano energia elettrica bensì solare (e non hanno quindi costi di gestione) ma il loro acquisto richiede un budget elevato, di certo superiore a quello previsto per la pompa di calore. Hanno inoltre il grosso limite di non riscaldare la piscina in assenza di sole (ad esempio di notte o nelle stagioni fredde).
La pompa di calore offre un ulteriore vantaggio rispetto ai riscaldatori elettrici: mentre questi ultimi utilizzano in maniera esclusiva energia elettrica, la pompa di calore lo fa solo in parte, in quanto riesce a prelevare il resto dell'energia necessaria dall'ambiente esterno (dall'aria, dalle precipitazioni, dal sole, dal calore, dal terreno).
Comprendere come funziona la pompa di calore per piscina è semplice: il sistema è collegato sia all'impianto elettrico (preesistente) sia a quello idraulico. Trasforma le risorse esterne in energia e preleva dalla fonte elettrica solo ciò che le è ancora necessario per funzionare.
A questo punto restituisce energia termica che serve appunto a riscaldare l'acqua di una piscina. Il rapporto tra energia elettrica prelevata e energia termica restituita è elevato: per ogni kWh prelevato la pompa restituisce 4-6 unità di calore per scaldare l'acqua della piscina (a seconda delle condizioni climatiche e dalla temperatura dell'acqua da riscaldare).
Ci sono altri vantaggi esclusivi, che determinano il successo della pompa di calore rispetto agli altri sistemi di riscaldamento piscina:
Riscaldare la piscina esterna nei mesi invernali è possibile con l'ausilio di una copertura. Ci sono altri impieghi della pompa di calore invece non legati alla stagionalità ma indispensabili tutto l'anno: ci riferiamo in particolare alle piscine al coperto, ad esempio quelle per i corsi di nuoto dei bambini o le piscine idroterapiche.
Le piscine non sono tutte uguali: al giorno d'oggi le attività da svolgere in acqua sono tali e tante da rendere difficile identificare una temperatura ideale "generica" per l'acqua della piscina. Per fare un esempio concreto, abbiamo selezionato le vasche per "non nuotatori" quindi per bambini (anche con eventuali giochi d'acqua) e per idroterapia (fitness e termali).
Le piscine per il nuoto dei bambini hanno una temperatura ideale che si aggira intorno ai 30° (se ce n'è una riservata ai neonati, i gradi dell'acqua in piscina devono essere 32-34°). Fissiamo tra i 28 e i 29° la soglia minima accettabile per far allenare i bambini. Già a 27°, soprattutto in pieno inverno, potrebbe risultare arduo garantire il comfort ottimale per i più piccoli.
L'acquaticità dei bambini varia con il passare degli anni: il problema principale per la fascia d'età fino ai 3-4 anni è garantire il miglior impatto possibile con l'acqua, soprattutto se si tratta delle prime lezioni. Infatti, il contatto poco piacevole con l'acqua fredda renderebbe problematica l'immersione da parte del bambino, magari già intimorito dalla sua prima esperienza in qualità di nuotatore! Condizione che quindi non fa altro che aumentare ansia e paure nei genitori.
Per quanto riguarda i bambini più grandi, il problema che si presenta è di tutt'altra natura: la tentazione di entrare in acqua per nuotare (e divertirsi) è talmente forte da indurli a dissimulare qualsiasi sensazione di freddo o malessere: salvo poi osservare mani e labbra e accorgersi dopo un po' che sono infreddoliti (è normale per il corpo umano disperdere il proprio calore in acqua, anche se si mantiene in movimento). La vista del proprio figlio tremante non fa mai piacere alle mamme, che di certo si rivolgeranno ai responsabili della struttura per esporre le proprie lamentele.
Uno dei maggiori ostacoli alle iscrizioni in piscina dei più piccoli riguarda proprio i gradi dell'acqua. Soprattutto in inverno, i timori da parte dei genitori riguardo ai possibili malanni di stagione (febbre, otite, tosse) sono forti, ragion per cui il primo aspetto che controlleranno sarà la temperatura dell'acqua (e degli spogliatoi, per minimizzare gli effetti poco salutari degli sbalzi termici).
Gli effetti dell'idromassaggio sul benessere e la salute delle persone sono noti. Uomini, donne, adulti ma soprattutto anziani si rivolgono alle diverse strutture del territorio per usufruire dei benefici dell'idroterapia. È possibile optare per bocchette idromassaggio a parete, su scale, ad altezze variabili per massaggi localizzati per le diverse parti del corpo:
L'obiettivo è assicurare il benessere del cliente, che beneficia dell'azione linfo-drenante e tonificante del massaggio in acqua, allenta lo stress e quindi si rilassa.
L'importante è non rovinare questa prospettiva idilliaca con una temperatura troppo bassa dell'acqua della piscina!
È dimostrato infatti che il rilassamento dei muscoli, la riduzione della pressione arteriosa, i benefici sulle articolazioni sono legati non tanto all'acqua in sé quanto proprio allo stimolo termico (del calore benefico) e allo stimolo meccanico (del getto d'acqua localizzato sulle parti in tensione).
La temperatura ideale dell'acqua di una piscina idroterapica o termale rappresenta quindi un pre-requisito!
In particolare, per quanto concerne la vasca crenoterapica, la temperatura richiesta è di 37-38°: questo fa sì che i processi idrotermici siano più intensi, per stimolare i nervi sensitivi che così producono più endorfine, aumentando il benessere generale dell'organismo.
La vasca per l'acquagym invece richiede una temperatura ideale di 27-28°. Particolare attenzione va prestata alle vasche dedicate alla riabilitazione (rieducazione funzionale): la presenza di anziani o disabili rende la temperatura dell'acqua un aspetto di primaria importanza, da tenere sotto controllo con costanza.
Vale la pena dunque investire in un sistema affidabile, che al tempo stesso assicuri lunga durata (per ammortizzare l'investimento nel tempo) e bassi costi di gestione (un imperativo per quanto riguarda ogni business).
Ricapitolando. Abbiamo preso in esame la soluzione per professionisti, per quanto riguarda il riscaldamento dell'acqua in piscina. La pompa di calore è il sistema più efficiente e conveniente, che deve il suo successo sul mercato ad una serie di fattori che abbiamo preso in esame in questo articolo.
In particolare, abbiamo sviluppato alcune considerazioni su:
E per quanto riguarda la tua struttura? Vuoi conoscere senza impegno i costi di una pompa di calore per la tua piscina?
Questa è la risorsa che fa al caso tuo!